(un raccontino per le feste)
«Bene, mi faccia vedere».
L’uomo con la barba bianca si avvicinò, appoggiò la voluminosa scatola a terra e la aprì.
Palesemente scocciato, l’impiegato posò il panino che stava mangiando, guardò dentro e subito disse: «No, guardi, lei ha sbagliato ufficio. Deve andare prima al Piano Generale di Sviluppo e poi ai Progetti…»
«Ma ci sono già stato», lo interruppe l’uomo con la barba…
«Guardi, io non posso farci nulla. Provi allo Sviluppo Alternativo, allora», concluse l’impiegato.
Spossato, l’uomo con la barba andò all’ufficio Sviluppo Alternativo, da dove fu indirizzato alle Verifiche e quindi all’Economato. Dopo la pausa pranzo, entrò all’ufficio Esecuzioni e infine alla Segreteria della Presidenza dove ripeté, per l’ennesima volta, la sua presentazione.
Non era ancora arrivato a metà che il Segretario lo fermò: «Dia retta a me, lasci perdere».
«Dice?»
«Certo, sa quanti ce ne sono già a giro?»
«No».
«E poi, lei non ha rispettato le leggi».
«Quali leggi…» balbettò l’uomo con la barba.
«Quelle alla base di tutto il sistema. Se vuole può ricominciare da capo e…»
«Ma c’ho messo un’eternità ad arrivare fino a qui, non posso ricominciare dall’inizio, e poi ormai si è fatto tardi, tra poco è mezzanotte!»
«Veda lei, o lascia perdere, o ricomincia».
«Io pensavo…»
«Lei pensa troppo, caro il mio Lei. Alla sua età, poi… se lo lasci dire, pensi di meno, vedrà che bella la vita!»
«E se lo girassi?»
«Provi, ma deve ricominciare lo stesso».
«Parallelo?»
«Da capo».
«Da capo?»
«Sì».
«Arrivederci, allora».
«Arrivederla».
Appena fuori, l’uomo con la barba bianca cercò il primo cassonetto e gettò la scatola. Mentre si allontanava sulla sua slitta scuotendo la testa, tra sé e sé brontolò: «Mai più, non accetterò mai più una richiesta così! Un intero universo, ma ancora da brevettare, bah…»