In questo strano fine d’anno nel segno dell’ammore, tra attentati estemporanei (ne riparleremo), pioggia a catinelle e stati canaglia tornati di moda, voglio porre l’attenzione, così, giusto per il gusto di parlare di qualcosa d’altro, su tre notizie che i media di massa, presi come sono dall’Iran e dalle bombe pacco, si sono guardati bene dal considerare degnamente.
1. Chiude lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Complimenti alla dirigenza torinese, dopo decenni di privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite, ora la Fiat s’accorge che produrre auto in Sicilia non conviene, molto meglio farle fare in Polonia. Dice, e gli operai? Chi? Gli operai e le loro famiglie?! Ah sì, quelli si facciano ottimisti e vadano a chiedere l’elemosiana allo Stato, appena si sarà ripreso, vedrete che mago Silvio troverà una soluzione anche a questo piccolo problema.
2. La Corte dei Conti ha accertato che i partiti italiani tendono a gonfiare le spese di cui chiedono allo Stato (a noi!) il rimborso. Cioè, fatemi capire, noi abbiamo votato, anni fa, un referendum per abolire il finanziamento pubblico ai partiti e loro, non solo zitti zitti l’hanno reintrodotto, ma pure ne approfittano coprendo le LORO spese moltiplicando per 5 i rimborsi??? Sì. Bene, e poi ci stupiamo se in parlamento ci sono indagati e pregiudicati? Direi che il contrario sarebbe un ossimoro.
3. Per rimettersi in sesto (?), la Juve ha riassunto Roberto Bettega, nel senso che lo ha rimesso a stipendio, non che ne ha fatto un tema breve. Ma Bettega chi? Quello che nel 1997, molto sportivamente, esempio di colui che accetta il risultato anche avverso (tanto gli arbitri sbagliano un po’ di qua e un po’ di là, o no?), dopo aver perso la finale di Champions League contro il Borussia Dortmund, si lamentò dicendo che in Europa gli arbitri non rispettavano (leggi: proteggevano) la Juventus, com’era (è) invece abitudine in Italia? Sì. Oppure quello coinvolto nel calcio scommesse dei primi anni ’80, come chiaramente denunciato, inascoltato (chissà perchè), da Carlo Petrini nel libro “Il lato oscuro del pallone” e nel docufilm “Centravanti nato”? Sì, sì. O ancora, quello che faceva parte della triade con Moggi e Giraudo, nella nota associazione benefica? Sì, sì, proprio lui, sempre lui! Ok, il messaggio è chiaro: l’onestà al potere (per la serie: a volte ritornano… o non se ne sono mai andati?).
Buon 2010!